Per non fare dei borghi un museo turistico, un brand o un set teatrale per vacanzieri.
Una buona pratica, per essere definita tale dev’essere finalizzata alla ricerca del bene comune. Per BorgoSlow le buone pratiche sono progetti o interventi che in armonia con il paesaggio, raccontano il territorio, ne tutelano l’identità, il patrimonio culturale e la qualità della vita.
Borgoslow vuole riflettere e far conoscere buone pratiche sul turismo di comunità, sull’agricoltura naturale, sullo sviluppo locale, sulla tutela e sul recupero del patrimonio storico e urbanistico per la rigenerazione urbana, sul cibo identitario e sulla salute con al centro le persone.
Gli Alberghi diffusi, ad esempio, sono dei modelli di ospitalità che partono da ciò che resta in un borgo per dargli valore. Non trascurano la comunità locale, il suo stile di vita, la sua storia, ma li mettono al centro di un progetto di sviluppo più ampio e partecipato, solidale e sociale. Gli Alberghi Diffusi sono stati concepiti con l’intento di riqualificare e riabitare antichi luoghi silenti, dove ancora si vive il sogno di un passato fatto di tempi lenti, abitudini, incontri e relazioni attorno al fuoco o attorno ad una tavola. E dove arte, creatività e ispirazione possono attecchire in nuovi linguaggi comunicativi e nuovi scenari in cui i borghi riacquistano il loro centro.
Il cibo non è solo l’atto del mangiare. E’ memoria, identità, condivisione, cultura. Il cibo racconta la storia del territorio, delle relazioni e dello stile di vita. Tutelando un prodotto agroalimentare valorizziamo anche il territorio.
L’agricoltura sana, orientata al buono e al sano e ad una buona dose di passione, azzera l’uso della chimica per la gestione di parassiti e infestanti. L’agricoltura naturale migliora la fertilità del suolo, favorisce un uso più efficiente dell’acqua e la biodiversità delle colture. Le piante e gli ortaggi sono in grado da soli di sostenersi reciprocamente se lasciati nella condizione di farlo. Ciò che ne risulta è un cibo sano ed energetico che condiziona la qualità della nostra vita.
L’attenzione si concentrerà inizialmente sui prodotti cardine della Dieta Mediterranea, olio, grano e vino, affinché il consumatore possa orientare la sua scelta sulla base di quegli standard qualitativi che favoriscono la salute e l’ambiente, conoscendo i piccoli produttori gli “artigiani del cibo e del vino”.
Raffaele Leuzzi – medico oncologo